La seconda edizione di The Exchange ha confermato il proprio ruolo come punto di riferimento nel confronto tra giovani talenti e mondo aziendale. Durante la giornata, è emerso che entro il 2030 la Generazione Z costituirà un terzo della forza lavoro globale. Un dato che sottolinea l’urgenza di rivedere le strategie di engagement e retention alla luce delle nuove esigenze e priorità dei più giovani. Da questo punto di vista, diventa fondamentale ripensare la cultura aziendale, rendendola più aperta, flessibile e inclusiva.
Dialogo diretto con la Gen Z
Grazie al programma Z-Impact di ManpowerGroup, rappresentanti della Gen Z sono saliti sul palco per confrontarsi con speaker provenienti da aziende di vari settori. Il dialogo attivo ha permesso di far emergere le aspettative delle e dei giovani intorno ai tre temi di questa edizione: benessere, soddisfazione lavorativa e fiducia.
Le testimonianze sono state intervallate da performance artistiche di Chiara Luzzana, La Niña, Germano Lanzoni e Tommy Kuty, che hanno reso la giornata non solo un’occasione di approfondimento ma anche di scambio culturale e creativo.
In apertura, Paolo Magri, Presidente del Comitato Scientifico di ISPI, ha tenuto il keynote “Orientarsi nell’incertezza globale”, analizzando le conseguenze delle tensioni geopolitiche attuali e il ruolo che l’Europa può svolgere in questo contesto. In chiusura, Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, ha approfondito il tema “La nuova geografia dell’economia e del lavoro”, evidenziando come la fuga di oltre 30 mila giovani under 35 dall’Italia negli ultimi dieci anni rifletta un mercato del lavoro che potrebbe essere percepito come poco attrattivo o incapace di valorizzare le nuove competenze.
Tavole rotonde con speaker e giovani talenti
Il confronto con la Generazione Z si è articolato in tre tavole rotonde:
- “Il cambio di passo: dal cosa fai al come stai”, con Mariarita Costanza (Co-founder e CTO di Macnil e CEO di Everywhere) e Christian Born (Country Manager di Bandai Namco Entertainment), ha affrontato il tema del benessere sul lavoro, condividendo best practice volte a migliorare la qualità della vita dei dipendenti;
- “Competenze, percorsi, strategie. Fidarsi e affidarsi”, con Fabio Leonardi (CEO di Igor Gorgonzola), Giulia Leonardi (Export Sales Manager & Sustainability Manager di Igor Gorgonzola) e Niccolò Cipriani (Founder & CEO di Rifò), ha approfondito il tema della fiducia tra azienda e personale, sottolineando come percorsi formativi mirati possano alimentare un circolo di crescita;
- “Quella sana ossessione per l’ascolto dalla A alla (generazione) Z”, con David Avino (CEO & Founder di Argotec) e Anna Gionfriddo, Amministratrice Delegata di ManpowerGroup Italia, ha focalizzato l’attenzione sulla soddisfazione lavorativa, ribadendo la necessità di dare spazio alle voci dei più giovani e di tradurle in azioni concrete.
Durante la giornata, gruppi d’ascolto attivi e analisi in tempo reale delle parole chiave utilizzate dagli speaker attraverso strumenti basati su Intelligenza Artificiale hanno permesso la realizzazione del “Manifesto per il futuro del lavoro”.
Strutturato in cinque azioni chiave e cinque word cloud, questo documento - il primo della We Economy - delinea le sfide che le organizzazioni dovranno affrontare domani, partendo dalle esigenze emerse oggi.
Risultati del “World of Work for Generation Z in 2025” di ManpowerGroup
Al centro dell'intera giornata, i dati della ricerca “World of Work for Generation Z in 2025” di ManpowerGroup. In Italia, il 49 % della Gen Z dichiara l’intenzione di lasciare il proprio lavoro entro sei mesi, una percentuale leggermente superiore alla media globale (47 %). Inoltre, il 35 % dei giovani italiani ritiene di cambiare occupazione nel breve periodo (dato in linea con il 34 % a livello mondiale).
Per quanto riguarda la fiducia nell’ottenere un nuovo impiego in linea con le proprie aspettative, solo il 20 % delle giovani e dei giovani italiani si dichiara ottimista, confermando un trend globale. La maggior parte lamenta una carenza di opportunità significative, una scarsa connessione con la mission aziendale e una sensazione generale di disallineamento tra aspettative e realtà.
Negli ultimi cinque anni, l’engagement dei talenti under 25 è sceso dal 40 % al 35 %: le/i giovani si sentono meno supportati nel confronto con il management, hanno minori prospettive di crescita professionale e si percepiscono poco ascoltati nelle decisioni strategiche.
Sul fronte del benessere mentale, in Italia il 57 % della Gen Z segnala un elevato livello di stress sul lavoro (rispetto al 52 % a livello globale), a fronte del 44 % dei “baby boomer” italiani (33 % globalmente).
Strategie aziendali per attrarre e trattenere la Gen Z
Per rispondere a queste criticità, le imprese italiane stanno implementando strategie mirate per rendere il posto di lavoro più attrattivo per la Generazione Z.
Secondo il report:
- il 37 % delle aziende italiane investe in dotazioni tecnologiche avanzate;
- il 37 % implementa soluzioni per il benessere sul luogo di lavoro, inclusi programmi di supporto psicologico e spazi dedicati al relax;
- il 27 % offre orari di lavoro flessibili;
- il 22 % ha aumentato i livelli salariali;
- il 28 % delle risorse è destinato a iniziative di upskilling e reskilling.
Conclusioni
A conclusione della conferenza, Anna Gionfriddo ha dichiarato:
“Oggi abbiamo appreso che l’ascolto e l’engagement dei talenti sono fondamentali. Nella We Economy che si sta sviluppando, le aziende del futuro dovranno essere ecodigitali, umane, personalizzate, adattabili e plurali. Il percorso proseguirà con un roadshow lungo l’Italia per approfondire le evoluzioni del mercato del lavoro e offrire alla Gen Z l’opportunità di far sentire la propria voce. Il primo appuntamento sarà a Catania questo autunno, mentre vi aspettiamo all’Annual Conference ManpowerGroup 2026, dove condivideremo nuovamente le riflessioni emerse in questi dodici mesi.”
L’evento, realizzato in partnership con Junior Achievement Italia, Sky TG24, RDSNEXT, MIT Technology Review Italia, LINC magazine, Opinno e MoSt, ha confermato il successo di un format in grado di coniugare contenuti di alto profilo e partecipazione attiva dei giovani, tracciando le linee guida per un futuro del lavoro sempre più inclusivo e sostenibile.
David Herranz, Regional President of Southern Europe di ManpowerGroup, ha aggiunto:
“La Generazione Z sa perfettamente cosa vuole in termini di valori, aspettative, carriera ed equilibrio vita-lavoro. Le aziende che vogliono attrarre i migliori talenti devono dimostrarsi flessibili e capaci di dialogare con loro. Iniziative come The Exchange servono proprio a facilitare questo scambio.”
L’evento, realizzato in partnership con Junior Achievement Italia, Sky TG24, RDSNEXT, MIT Technology Review Italia, LINC magazine, Opinno e MoSt, ha confermato il successo di un format in grado di coniugare contenuti di alto profilo e partecipazione attiva dei giovani, tracciando le linee guida per un futuro del lavoro sempre più inclusivo e sostenibile.