La rivoluzione dell'idrogeno verde: prospettive di crescita economica e occupazionale in tutta Europa

Secondo il rapporto, i Paesi che nei prossimi 16 anni i Paesi che guideranno la produzione di idrogeno verde e la relativa crescita occupazionale saranno la Spagna con 181.000 nuovi posti di lavoro, seguita dal Regno Unito con 173.000, dalla Germania con 145.000 e dalla Francia con 105.000.

In Italia sono previsti 19.000 inserimenti entro il 2030 e 65.000 entro il 2040.

Tuttavia, lo stesso rapporto rivela che la transizione richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento del 60% dei professionisti per dotarli delle competenze cruciali necessarie a soddisfare la crescente domanda verde.

L’Italia, insieme a Spagna e Germania, è tra i Paesi che presentano le maggiori carenze di competenze, che devono essere affrontate attraverso la formazione professionale, gli strumenti di mappatura della forza lavoro e i partenariati pubblico-privati.

Un dato molto interessante è relativo alla partecipazione delle donne ai lavori della green economy, che è in aumento, in particolare in Spagna e Italia, dove si prevede che le donne ricopriranno oltre il 50% dei posti di lavoro verdi diretti entro il 2040 (nel resto dei Paesi resterà entro il 40%).

Se analizziamo i Paesi in modo più dettagliato, vediamo ancora una volta un riflesso della loro composizione demografica, che varia leggermente nella proiezione al 2040. La fascia over 40 crescerà significativamente più della media in Italia, Spagna e Francia nel 2030. In questi paesi, infatti, il 59% dei professionisti del settore nel 2030 avrà più di 40 anni e il 10% più di 60 anni.

10 modi per preparare i lavoratori all’economia verde dell’idrogeno.

Il rapporto di ManpowerGroup e Cepsa delinea anche 10 proposte chiave per preparare i professionisti all'economia verde dell'idrogeno:

  • Ridurre i gap tra domanda di professionisti e offerta di competenze incoraggiando l'aggiornamento continuo, migliorando l'accesso alle informazioni sulle competenze critiche e la collaborazione tra pubblico e privato.
  • Ripensare il sistema universitario, anticipando le competenze necessarie, aggiornando le conoscenze, accelerando l'ingresso nel mondo del lavoro e favorendo i collegamenti con le aziende.
  • Sostenere la formazione professionale espandendo i modelli duali, incorporando la formazione sulle competenze trasversali e allineando l'offerta di programmi ai piani di investimento locali.
  • Coltivare la formazione non formale e gli hub di talenti utilizzando le accademie aziendali, controllando la qualità e collaborando ai cataloghi di competenze.
  • Promuovere la diversità e la mobilità incentivando le donne nei settori tecnici, consentendo il mentoring inverso, incoraggiando la mobilità geografica e sostenendo le transizioni dei lavoratori.
  • Promuovere i partenariati pubblico-privato per pianificare congiuntamente strategie di formazione e forza lavoro.
  • Abbracciare i talenti senza frontiere consentendo la collaborazione internazionale e la promozione professionale.
  • Promuovere la diffusione di massa sensibilizzando il pubblico e aumentare la visibilità delle opportunità.
  • Attrarre e trattenere i talenti accelerando gli impegni ambientali e promuovendo i marchi verdi per i datori di lavoro.
  • Condurre una nuova mappatura delle competenze per evolvere le classificazioni per catturare adeguatamente le competenze delle molecole verdi.

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