Il ruolo chiave della valutazione della supply chain per gli obiettivi di sostenibilità delle aziende

Una strategia ESG efficace ed efficiente rappresenta oggi la vera frontiera di crescita dell’impresa – della grande azienda come della PMI – e ha come capisaldi l’abbattimento del costo ambientale e il continuo miglioramento dell’approccio etico nella catena produttiva. La responsabilità sociale delle imprese non è solo un fondamentale modello di business, ma risponde anche all’urgenza, stabilita dall’Agenda 2030 dell’Onu, di agire con lo scopo di renderla sempre più mainstream in tutto il ciclo economico dell’impresa. La buona notizia è che, secondo il report annuale Business Sustainability Risk & Performance Index di EcoVadis, l’Italia è migliorata di anno in anno su tutti i temi ESG, superando decisamente sia la media europea che quella globale, collocandosi tra la Top 5 dei Paesi con le migliori performance al mondo. Mentre gli obiettivi di sostenibilità sono comuni a tutte le imprese, le sfide che le vedono impegnate nel loro percorso di trasformazione sostenibile sono differenti da organizzazione a organizzazione, influenzate dal settore di appartenenza, dalle dimensioni, dal Paese e dalle sue normative – tra l’altro in continuo aggiornamento e sempre più stringenti.  

Una complessità che a volte rischia di rendere inefficace l’investimento che l’azienda fa per allinearsi ai criteri ESG – soprattutto nelle PMI, dove spesso non esiste internamente una figura con una carica specifica dedicata allo sviluppo della cosiddetta Corporate Social Responsibility. È quindi innanzitutto fondamentale scegliere la metodologia e la soluzione in grado di accompagnare l’azienda nel suo percorso di sostenibilità, con un approccio olistico ma su misura, e che le consenta di avere una valutazione attraverso la quale costruire una strategia personalizzata, monitorando anno dopo anno l’incremento del livello di maturità e condividendo i risultati ottenuti con i propri stakeholder e partner tecnologici, per creare non solo valore etico, ma anche di business. 

Cosa dovrebbe dunque fare un’azienda per allinearsi ai parametri ESG? Sei i punti chiave da tenere in considerazione, che sottolineiamo non a caso oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente:

  1. Il punto di partenza è la misurazione ESG dell’azienda attraverso un assessment e una valutazione affidabile, completa e basata su prove. Il questionario su cui si basa la valutazione deve tenere conto di tutte le variabili che riguardano il settore, il Paese in cui opera e la grandezza dell’azienda e includere criteri per valutare tutti i rischi. Le schede di valutazione che noi offriamo, ottenute grazie a una potente piattaforma tecnologica e una squadra globale di esperti, forniscono infatti una visione dettagliata dei rischi ambientali, sociali ed etici di 200 categorie industriali e 175 Paesi, consentendo alle aziende di tutte le dimensioni di superare le diverse barriere normative, linguistiche e socioculturali dei Paesi in cui si estende la catena del valore;
  2. Stabilire le priorità del programma di sviluppo sostenibile attraverso piani di azione che riguardano sia l’azienda che la sua catena di fornitura. Affinché i dati di valutazione siano utili per guidare il miglioramento sui temi chiave della sostenibilità, è fondamentale che siano organizzati in modo tale da essere comprensibili, comparabili e utilizzabili, sia per i team di approvvigionamento che per i fornitori. EcoVadis fornisce alle aziende valutate un piano di azione correttivo specifico con indicazione sia dei temi critici che delle iniziative e suggerimenti per il miglioramento;
  3. Una volta valutate, le aziende devono rimanere costantemente aggiornate sui rischi emergenti della catena di fornitura e sui rapidi cambiamenti normativi in grado di avere un impatto sulla propria supply chain. La valutazione ripetuta ogni anno innesca un processo virtuoso, come confermato dai dati dei nostri studi che rivelano che le aziende valutate almeno tre volte hanno incrementato le loro pratiche sostenibili e sono migliorate in tutti i settori della sostenibilità, anno dopo anno;
  4. Per stimolare un continuo miglioramento della sostenibilità anche all’interno del proprio ecosistema di business, le aziende devono rendere tale obiettivo centrale nella funzione di approvvigionamento, integrando la soluzione di monitoraggio della sostenibilità dei fornitori nei processi di approvvigionamento – compresi il sourcing, l’onboarding, le offerte, la stipula dei contratti e le revisioni annuali;
  5. L’emissione di carbonio rappresenta un’altra priorità per le aziende che devono integrare nel proprio percorso di sostenibilità la misurazione di questo indice. Le PMI tendono a beneficiare di alcuni vantaggi strutturali che non sono generalmente disponibili per le grandi aziende, quando si tratta di agire rapidamente sul carbonio. Per esempio, nonostante abbiano meno risorse a disposizione, sono in grado di introdurre iniziative molto più rapidamente delle loro controparti più grandi. Per sostenere le aziende nel viaggio di decarbonizzazione, EcoVadis ha sviluppato una serie di strumenti, tra cui un calcolatore di carbonio – che quantifica accuratamente le emissioni – e il Carbon Action Module, che fornisce, invece, una visione d’insieme sulle pratiche di gestione del GHG/carbonio dei fornitori, attraverso un toolkit che assegna priorità, coinvolge e guida nella riduzioni delle emissioni;
  6. Infine, la trasparenza nel comunicare il proprio grado di maturità è spesso un importante vantaggio competitivo per le aziende. La condivisione della scorecard ottenuta a seguito della valutazione ricevuta è servita a molte aziende per ottenere posizioni rilevanti in occasione di appalti nazionali e internazionali o per l’accesso a finanziamenti green. La valutazione ottenuta testimonia infatti l’impegno e il percorso di trasformazione sostenibile intrapreso dall’azienda e diventa un fattore abilitante per iniziare o continuare la collaborazione di business con partner commerciali.

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