La definizione di resilienza

Negli ultimi anni abbiamo fatto e stiamo facendo i conti con diversi sconvolgimenti a livello globale: la pandemia, i contrasti geopolitici e la guerra (quella in Ucraina, ma non solo), gli attacchi informatici, la crisi energetica e, soprattutto, quella climatica, la principale minaccia che aleggia sull’economia e sulla vita di tutti. Per affrontare queste congiunture, le imprese hanno dovuto sviluppare una caratteristica oggi ormai indispensabile per continuare a prosperare, o per rimanere a galla, nei periodi difficili: la resilienza. 

Resilienza è una parola oggi molto (forse troppo) usata, quindi prima di approfondirla sarebbe meglio partire dalla definizione. Il dizionario Treccani la spiega così:  «Resiliènza s. f. [der. di resiliente]. – 1. Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto: prova di r.; valore di r., il cui inverso è l’indice di fragilità. 2. Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. 3. In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc». 

È insomma una parola che rimanda prima di tutto a un concetto pratico di resistenza agli urti, di capacità di adattamento, di reazione. Nell’attuale scenario economico, sociale e ambientale, la resilienza rappresenta probabilmente l’unica via per un modello di business sostenibile e di successo, tanto che McKinsey & Company ha parlato di vero e proprio imperativo della resilienza. Nell’approfondimento intitolato appunto The resilience imperative: Succeeding in uncertain times, gli esperti della multinazionale della consulenza hanno stabilito che un’azienda o un’organizzazione possono considerarsi solide solamente se raggiungo una completa e bilanciata resilienza in queste sei dimensioni: finanziaria, operativa, tecnologica, organizzativa, reputazionale e del business model. 

Si tratta sia di saper anticipare i cambiamenti e gli sconvolgimenti, sia di sapervi rispondere prontamente quando questi colgono alla sprovvista. A livello economico-finanziario, le aziende resilienti devono avere distinti obiettivi a medio e lungo termine e un buon margine operativo e patrimoniale. A livello produttivo, le recenti crisi ci hanno mostrato il bisogno di rafforzare le catene di approvvigionamento e di distribuzione, ma anche di saper trovare risorse alternative per continuare a produrre. 

Essere resilienti vuol dire anche implementare continuamente le capacità tecnologiche di un’impresa. La pandemia ha fatto capire l’importanza di avere sistemi collaudati di lavoro da remoto, di archiviazione cloud, di backup. Non si tratta solo di questo però: oggi il mondo aziendale si regge in gran parte su infrastrutture tecnologiche, e quanto più queste sono solide, più permetteranno alle imprese di evitare le cyber minacce e di fronteggiare eventuali breakdown. L’uso dei dati e dell’internet of things, sia nella produzione sia nel rapporto con i clienti e con i collaboratori, saranno sempre più centrali. 

Investire nelle tecnologie e nello sviluppo vuol dire spesso anche essere più resilienti a livello ambientale. La crisi climatica è una minaccia per la vita sul pianeta e quindi anche per quella delle aziende di qualsiasi settore, perché le catastrofi naturali come le ondate di caldo, le alluvioni, la siccità e gli incendi stanno colpendo a tutte le latitudini. Per questo oggi le imprese resilienti si affidano alle energie rinnovabili e hanno al loro interno esperti di sostenibilità e risk manager competenti. 

Sotto la definizione di resilienza organizzativa, tornando invece al lavoro di McKinsey & Company, rientra invece la capacità di un ambiente lavorativo di essere inclusivo e di promuovere la diversità e lo sviluppo del talento. Un’azienda in cui le persone si sentono accolte, apprezzate e valorizzate avrà maggiori possibilità di fare squadra, e quindi di resistere compatta alle difficoltà. Questo si collega anche alla resilienza reputazionale, cioè a quanto un’azienda sia fedele ai suoi valori, sappia ascoltare le esigenze di tutti gli stakeholder e rispetti gli impegni presi a livello non solo economico, ma soprattutto sociale e ambientale. Se non riesce a far questo, difficilmente un’impresa potrà sopravvivere alle avversità e ai cambiamenti di un mondo in continua evoluzione. 

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