Esistono vari modi per rendere il lavoro in azienda un’esperienza appagante e positiva. E che si tratti di migliorare la soddisfazione lavorativa, di bilanciare la sfera professionale con quella personale o di rendere più facile lo sviluppo di carriera, è ormai certo che le imprese sono oggi più attente a creare un ambiente di lavoro in cui ci sia un buon equilibrio tra lavoro, famiglia, hobby e tempo libero. Il motivo è presto detto: hanno semplicemente compreso quanto il benessere personale delle persone e la loro crescita professionale influisca sulla loro soddisfazione e sulla produttività lavorativa.
Questa considerazione sembra quasi banale ma non si può dare per scontata ovunque e in tutte le aziende, come dimostra il recente Global Talent Barometer, il report di ManpowerGroup che rivela il sentiment dei/lle professionisti/e attraverso tre indicatori chiave, ossia il benessere, la soddisfazione e la fiducia in ambito occupazionale. Ebbene, i risultati per l’Italia sono poco soddisfacenti sul versante dell’appagamento del lavoro, con il 53 per cento delle persone che afferma di vivere ogni giorno situazioni di stress al lavoro e ben il 42 per cento che dichiara di voler cambiare lavoro nei prossimi sei mesi, mentre solo il 31 per cento afferma di avere un mentore o un coach per il proprio ruolo attuale.
Ma questo senso di insoddisfazione non riguarda tutti i luoghi di lavoro. Alcune aziende sono infatti riuscite a creare internamente e anche fuori dalle proprie sedi importanti iniziative in grado di facilitare la crescita delle proprie persone, a partire dalla formazione e dalla progressione in carriera. Una di queste è Ferrari, da tempo impegnata in un percorso di sviluppo e valorizzazione di chi lavora che non sia in conflitto con l’armonizzazione delle esigenze di lavoro e di vita personale. Dotatasi di un “codice di condotta” che definisce gli obblighi aziendali per una cultura d’impresa dedicata alla tutela dell'ambiente, al rispetto dei diritti umani e ai principi etici e di integrità, la casa di Maranello incoraggia l’adozione e la condivisione di pratiche sostenibili tra i propri partner commerciali, fornitori e concessionari, tutti tenuti a rispettare il proprio codice di condotta. Ma è sul versante educativo che l’azienda modenese mostra di avere molte frecce al proprio arco.
Molte di queste iniziative rientrano infatti in una forma particolare di secondo welfare che coinvolge diversi attori economici e sociali presenti sul territorio, a cominciare dalle scuole. È infatti sul fronte “education” che Ferrari si è assunta un impegno di lunga gittata con uno sviluppo di percorsi didattici di alta qualità in grado di creare ricadute positive sulla propria comunità. Le principali collaborazioni avvengono a livello di scuole superiori e consistono nella creazione di progetti di alternanza scuola-lavoro dedicati agli studenti e alle studentesse e nella partecipazione ai comitati di orientamento dei vari istituti locali. Ma comprendono anche la testimonianza dei tecnici Ferrari all’interno delle classi e nella donazione di attrezzature per l’approfondimento didattico.
Uno di questi progetti è recentissimo e riguarda l’installazione di una Miri Classroom presso una scuola elementare di Formigine, vicino a Maranello. Si tratta di un’aula immersiva che permette di accedere a lezioni e a contenuti in digitale con un approccio multisensoriale e collaborativo in cui i/le ragazzi/e diventano protagonisti/e delle proprie avventure educative. Il sistema digitale è stato sviluppato da CampuStore con la collaborazione di Giunti Scuola e permette alle classi di viaggiare nel tempo e scoprire luoghi lontani con il semplice tocco di un dito e senza l’ausilio di occhialini o di visori digitali.
La sperimentazione è partita da pochi mesi ma l’attesa è che, dalla scuola dell’infanzia a quella primaria, circa cento classi abbiano l’opportunità di utilizzare e apprendere attraverso questo metodo interattivo. Il progetto ha prodotto in poco tempo 250 esperienze immersive che hanno coinvolto studenti e studentesse di tutti i livelli scolastici. E se il progetto avrà successo potrà essere esteso ad altre scuole locali.
Ma l’impegno non finisce qui. É stato inaugurato nel settembre 2022 l’e.DO Learning Center, un progetto didattico sviluppato all’interno di un laboratorio dell’IIS Fermo Corni di Modena che, grazie al supporto di Ferrari, è stato completamente riallestito e dotato di nuove tecnologie e arredi. Questo spazio interattivo offre l’opportunità di conoscere l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie attraverso giochi ed esercizi. Il laboratorio è infatti dotato di cinque robot e.DO, ossia bracci robotici di piccola taglia e multi-asse, con intelligenza integrata open source, che sono stati sviluppati dall’azienda Comau espressamente per il mondo della formazione. Attraverso le esperienze didattiche condotte con il supporto dei robot e.DO, gli/le alunni/e dell’IIS modenese possono così imparare in modo semplice ed efficace materie scolastiche o extra-curricolari come matematica, scienze, ingegneria e tecnologia, ma anche robotica e coding.
Dall’inizio del progetto, più di 6 mila studenti e studentesse hanno seguito le lezioni in laboratorio e, dato il successo ottenuto, l’iniziativa potrà essere estesa ad altri distretti scolastici locali.
«Ferrari è da sempre impegnata nell’educazione dei giovani e delle giovani attraverso diversi progetti, a partire dal nostro territorio. Iniziative come laboratori educativi e aule interattive, che hanno l’obiettivo di avvicinare gli studenti in modo coinvolgente all’apprendimento, rappresentano un investimento nel loro futuro» ha dichiarato Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari. «Vogliamo creare nella Motor Valley, grazie alla collaborazione con scuole e istituzioni, un ambiente sempre più aperto all’innovazione e ricco di opportunità».
Salendo di grado, anche i giovani talenti usciti dalle superiori sono scortati da iniziative educative promosse dalla casa di Maranello. La più importante tra tutte è la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, un campus grande come una regione che ha le sue radici nella cosiddetta Motor Valley. Il Muner rappresenta un collegamento sinergico tra le Università di Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Parma, da un lato, e le gloriose aziende automobilistiche della regione Emilia-Romagna dall’altro. Stiamo parlando di antiche e famose case automobilistiche e motociclistiche del calibro di Dallara, Ducati, Haas F1 Team, Hpe Coxa, Lamborghini, Marelli, Maserati, Pagani, Visa Cash App Rb Formula One Team. Tutte realtà che, insieme a Ferrari, rappresentano l’eccellenza dei marchi italiani nel mondo.
Il polo Muner ha l’obiettivo di attrarre le migliori menti universitarie con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo aziendale gli/le ingegneri/e di domani. La sua offerta formativa comprende corsi di laurea magistrale alla cui realizzazione partecipa attivamente la casa di Maranello. L’obiettivo è formare nuove figure professionali che abbiano una visione completa di tutte le fasi e i processi di sviluppo di un veicolo, che sia a combustione o elettrico. In tutti i tre percorsi di laurea i diversi partner del polo partecipano alle attività didattiche attraverso la docenza e la co-docenza di corsi, lezioni, seminari e laboratori, oltre a invitare gli studenti a visitare gli stabilimenti produttivi delle case automobilistiche.
Ferrari, attraverso le partnership formative strategiche come quella per il polo Muner, si pone come attore chiave nella creazione di opportunità per il benessere economico del territorio. Sin dalla sua fondazione, Ferrari ha infatti offerto attraverso il Muner opportunità di tirocinio a oltre 75 giovani e ne ha assunti circa 53 subito dopo la laurea, instradandoli in un percorso di qualificazione continua in coerenza con le proprie policies di empowerment e di engagement aziendale, e contribuendo così alla crescita della comunità.
Una delle sfide cruciali per il futuro del lavoro è infatti l’aumento esponenziale del talent shortage, ovvero la cronica mancanza di capitale umano altamente qualificato in un determinato settore. Un fenomeno che negli ultimi dieci anni è più che raddoppiato sia nel mondo sia in Italia, e che riguarda il 78 per cento delle aziende, come evidenziato dal report Global Talent Barometer di ManpowerGroup.
*Il presente articolo è tratto dall’ultima edizione di LINC uscita a giugno 2025. L'illustrazione di copertina rappresenta gli studenti e le studentesse dell′IIS Fermo Corni di Modena che provano uno dei cinque bracci meccanici presenti nell′e.DO Learning Center.