Airbnb: Live and Work Anywhere (per sempre)

Fine della pandemia e ritorno alla normalità sul posto di lavoro. Per qualcuno lo è stato, ma diversamente da chi ha scelto il ritorno in ufficio, o imposto soluzioni ibride (tot di giorni in sede e tot da fuori, senza possibilità di sgarrare), Airbnb, la piattaforma globale di prenotazione di soggiorni, è andata oltre. Il CEO Brian Chesky ha comunicato che i dipendenti saranno liberi di rientrare in ufficio, oppure scegliere di diventare nomadi digitali, proprio come ha fatto lui dall’inizio del 2022.  

In pratica, ciascun dipendente di Airbnb – oltre 6.000 persone sparse in 27 città intorno al mondo, ma al lavoro da remoto ormai da marzo 2020 – avrà piena libertà di organizzarsi e scegliere se continuare a optare per lo smart working o se frequentare di più le sedi aziendali, semplicemente prenotando una postazione di lavoro online. I dipendenti potranno scegliere in qualsiasi momento di lavorare da un ufficio oppure da casa e a fronte della possibilità di spostarsi ovunque a livello nazionale, la retribuzione resterà invariata. In più verrà data facoltà anche di viaggiare e lavorare all’estero. 

«Airbnb lavora in un settore dove gli scambi interpersonali sono vitali», ha scritto Chesky in una lettera ai dipendenti. «L’ideale sarebbe riuscire a unire il meglio del digitale e della vita in presenza, l’efficienza della videoconferenza e le relazioni che si creano solo quando le persone siedono insieme. Abbiamo trovato una soluzione che crediamo offra il meglio di entrambi i mondi», ha spiegato Chesky. 

Una modalità ibrida che ha ottenuto immediato successo anche nella sede italiana, come ci ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia: «Non vediamo criticità in questo modello, bensì nuove opportunità: in primis per il settore turistico, come dimostra la crescita negli ultimi anni dei soggiorni a lungo termine. Per questo è stato lanciato dal nostro Ceo Live and Work Everywhere, un programma di collaborazione per i territori, gli enti locali e le aziende di promozione turistica per trasformare le destinazioni in veri e propri “hub” per nomadi digitali». 

Il programma Live and Work Anywhere – che ha l’obiettivo di rivitalizzare le comunità meno battute dai circuiti turistici – nasce dalla consapevolezza che il trend del lavoro da remoto è un’opportunità per il settore turistico, come i dati della stessa Airbnb sui soggiorni a lungo termine suggeriscono: l’azienda ha registrato negli ultimi due anni una crescita del 15% circa nella durata media delle prenotazioni, con i soggiorni superiori a 7 giorni ora a rappresentare circa la metà delle notti prenotate, inoltre i soggiorni di 28 o più notti restano la categoria a maggior crescita, rappresentando il 22% delle notti nell’ultimo trimestre del 2021, in crescita del 16% rispetto all’ultimo trimestre del 2019. 

«La flessibilità è diventata parte integrante della cultura di molte aziende, e pensiamo di poter fare da ponte fra queste e le destinazioni. Da una parte, abbiamo oltre il 90% degli annunci in piattaforma prenotabili a lungo termine. Dall’altra, abbiamo maturato esperienza su cosa serve a chi lavora da remoto, soprattutto se si parla di permessi e questioni fiscali. Infine, abbiamo già all’attivo numerose collaborazioni con enti pubblici in tutto il mondo, e sono molti i luoghi che vorrebbero attrezzarsi per accogliere chi sceglie di lavorare da remoto», ha aggiunto Giacomo Trovato. 

Con questa proposta Airbnb, che ha avviato la raccolta di candidature degli enti sul sito dedicato, si impegnerà a fianco delle destinazioni partner per creare landing page informative, ad esempio con tutto quello che c’è da sapere in materia di permessi e visti per il viaggio e il soggiorno; promuovere e accrescere l’offerta di alloggi a prova di nomadi digitali sul territorio e fra la propria community di host; lanciare campagne di comunicazione per dare visibilità alla destinazione, insistendo sull’ospitalità responsabile e promuovendo questa nuova idea di viaggio. 

Maggiori informazioni sulla campagna Live and Work Anywhere o su come candidarsi in qualità di destinazione partner dell’iniziativa sono disponibili sul sito.

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