Dalla GenZ la rivoluzione del mondo del lavoro abbraccia oggi tutte le altre fasce anagrafiche. Un effetto farfalla che coinvolge tutti e che ridefinisce un drastico cambiamento culturale, perché quella che abbiamo definito qualche tempo fa come Me Economy richiede più adattabilità per persone e organizzazioni. Ci siamo chiesti: in che modo possiamo legare il cambiamento alle opportunità? Come gestire le trasformazioni dentro e fuori le aziende? E ancora, come riscoprire la dimensione professionale come passione o persino come missione? In una parola: come evolvere dalla Me Economy alla We Economy?
Di tutto questo – e molto altro – avevamo parlato dal vivo a THE EXCHANGE, il progetto di co-creazione di ManpowerGroup dedicato alla riflessione sul futuro del lavoro. Un momento di confronto tra chi lavorava e chi guidava team e organizzazioni. E ancora, un dialogo aperto con giovani, manager, professionisti, accademici, docenti e formatori. Per provare, insieme, a immaginare il lavoro del domani, partendo dalle sfide dell’oggi.
Tra i keynote speaker, che con le proprie testimonianze hanno contribuito ad arricchire la giornata di lavori: Paolo Magri, Presidente del Comitato Scientifico di ISPI, che ha aperto i lavori con un intervento sulle tensioni geopolitiche globali e il ruolo dell’Europa; Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, che ha chiuso l’evento approfondendo i cambiamenti nella geografia dell’economia e del lavoro.
Le testimonianze sono state intervallate da performance artistiche di Chiara Luzzana, La Niña, Germano Lanzoni e Tommy Kuty, che hanno reso la giornata non solo un’occasione di approfondimento, ma anche di scambio culturale e creativo.
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