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Il welfare aziendale deve diventare un “welfare di comunità”

Scritto da Claudio Plazzotta | 03/12/21 10.18

Il welfare aziendale, negli ultimi due anni, è stato messo pesantemente sotto stress dalla pandemia e dalla rivoluzione smart working. Da un lato sono stati necessari numerosi interventi soprattutto in campo sanitario, dall’altro il lavoro da remoto ha reso obsoleti alcuni approcci welfare, con nuove esigenze da ottemperare.

Proprio per questo è interessante rimarcare come il Rapporto Welfare Index PMI 2021 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla sesta edizione (coinvolte più di 6mila imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni), mostri segnali assolutamente positivi: il welfare continua a crescere nelle PMI, oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale, e in sei anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%.

E infatti le imprese Welfare Champion che hanno ricevuto il rating 5W per le PMI nel 2021 sono salite a 105 rispetto alle 22 nel 2017. “In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal Covid-19, attraverso Welfare Index PMI abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese”, sottolinea Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines, tra i promotori dell’iniziativa, “hanno dimostrato che il welfare aziendale può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo a dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Il maggior numero di iniziative intraprese sostengono le priorità del PNRR sui grandi asset del paese con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità. Questo, oggi, ci conferma che il welfare, oltre a essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del paese”.

Il Rapporto, in effetti, ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le piccole e medie imprese italiane hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%), fino a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al sistema sanitario nazionale e alla ricerca (9,2%).

La gran parte di queste operazioni sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese diventeranno strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro, due imprese su tre intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni, ovvero la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

Concentrandoci sul tema salute, cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% ha già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari. Spostandoci invece sui giovani, oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% rispetto a una media del 39,8%), contribuendo alla mobilità sociale. Per quanto riguarda il tema delle pari opportunità, la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare, rispetto a una media del 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità rispetto a una media del 36,2%. Infine, per quanto riguarda la comunità, il 56% delle imprese ha attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità.