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Donne nei Cda, così le società quotate volano in Borsa

Scritto da Diana Francesca Cavalcoli | 05/01/21 12.03

Fino a qualche anno fa le donne erano le grandi assenti dei consigli di amministrazione delle aziende. Nel 2005, considerando i board delle prime 600 società europee quotate in borsa, meno del 10% dei membri erano donne. Nel 2020 questa cifra supera il 30%. Il salto è evidente ma in concreto cosa è cambiato? A livello culturale moltissimo, per una bambina o una ragazza oggi è la normalità vedere in tv o sui giornali un amministratore delegato donna, una Ceo. Così come non è strano vedere in azienda manager o responsabili di divisione donne. Il femminile viene, in breve, associato con più frequenza di un tempo alla dimensione decisionale e di potere. Non era così per le generazioni precedenti: negli Anni 70 era difficile, se non impossibile, trovare una donna al comando e anche le imprenditrici erano poche.

Lo studio di Goldman Sachs

Viene però spontaneo chiedersi se l’ingresso delle donne nei cda europei abbia avuto un impatto sulle performance aziendali. Su questo fronte il dibattito è aperto ma ci sono buone notizie. Dalla Grande Crisi le aziende europee quotate, che hanno un maggior numero di donne in ruoli apicali, hanno performato meglio in Borsa. A dirlo è Goldman Sachs che ha confrontato i dati per le aziende dell’indice Stoxx 600 a partire dalla crisi finanziaria del 2008. Le società con una quota maggiore di donne nel consiglio di amministrazione (o di donne manager) hanno registrato una crescita media del prezzo delle azioni del 2,5 per cento annuo rispetto alle aziende con board a prevalenza maschile.

Perché con le donne le aziende performano meglio

Il fatto che le aziende con consigli di amministrazione misti abbiano avuto prestazioni degne di nota può essere dovuto a una serie di fattori. Secondo il Financial Times non è però una mera casualità. Da un lato “potrebbe essere che le donne portino idee innovative nei cda e adottino approcci diversi e nuovi. Ma potrebbe anche essere che queste aziende – assumendo da un bacino più ampio che include entrambi i sessi – siano in grado di attrarre i migliori talenti”. Un’altra possibilità è che le aziende che scelgono più donne come dirigenti siano particolarmente attente ai temi dell’innovazione e dell’inclusione. Siano, in altre parole, società aperte, capaci di osare e andare controcorrente. Ciò renderebbe la quota di donne nei consigli di amministrazione e nei team esecutivi più che una leva di business un ottimo segnale per valutare la qualità di un’azienda. Un elemento in più per capire quali sono le migliori aziende sul mercato. Informazioni vitali per gli investitori, europei e non.